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Creare farfalle

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Ecco un idea per realizzare con fiori, foglie e cartoncino delle bellissime farfalle da attaccare alle dita...

Cosa occorre


Come fare

Appoggiare le foglie sul cartoncino e con la matita disegnarne il contorno.
Ritagliare la sagoma, piegarla a metà e praticare due piccoli tagli che creeranno un anello nel quale inserire le dita,

Si passa poi alla decorazione...


Incollare sul cartoncino le foglie e al centro i bastoncini di legno che diventeranno il corpo della farfalla...con antenne e zampe!
Sulle foglie attaccare i petali dei fiori che daranno colore alla farfalla.

Buon volo!

Fonte:whilewearingheels.blogspot.it

Pesce d'Aprile

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Perchè si dice pesce d'aprile? Ecco la storia e la tradizione nel mondo.

Occhio alle spalle, il primo aprile, il giorno degli scherzi e delle notizie incredibili: i pesci d’aprile sono in agguato ovunque. Creduloni e non di tutto il mondo state attenti, siete avvisati. 

Ma come nasce questa strana “festa” che tanto abbiamo temuto soprattutto ai tempi della scuola? Il pesce d’aprile, “poisson d’avril” in Francia, “pescado de abril” in Spagna, conosciuto anche come “April Fool’s day” (che in inglese significa “giorno dei buffoni di aprile”) è una festa dedicata agli scherzi che si celebra, per così dire, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile fino ad arrivare in Giappone.

Pesce d'aprile origini: il Signore terminata la creazione del mondo tornò in cielo, era il 1 aprile!

Ci sono molte storie sulla nascita di questa bizzarra ricorrenza, tramandata ormai da secoli. Tra le leggende popolari, ne esiste una che narra che la creazione del mondo terminò il 1°aprile e in quel giorno il Signore, finite tutte le cose, tornò in cielo. I primi uomini creati erano come storditi e non sapendo cosa fare si misero a cercare il cibo per sfamarsi e un posto riparato per passare la notte; molti intralciavano le ricerche dei più intraprendenti, finché, in una confusione generale, i più sciocchi furono inviati lontano a prendere cose inesistenti: nasce così da questo aneddoto l’usanza di mandare i creduloni in giro a cercare ciò che non esiste.

L’ipotesi più accreditata fa però risalire l’origine del pesce d’aprile intorno al 154 a.C., quando la data segnava l’inizio dell’anno. Quando la Chiesa soppresse la festa, stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la vecchia tradizione continuò a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano derisi e scherniti. 

Un’altra ipotesi si rifà invece al rito pagano legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita ed i festeggiamenti divenivano occasione per esprimersi in lazzi, burle e buffonerie. 

Con l’avvento del Cristianesimo le feste pagane furono sostituite da festività religiose al fine di cancellarne usi e tradizioni. Così l’allegria dei festeggiamenti per il primo di aprile fu rimpiazzata della cristianissima Pasqua e le persone che si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano divennero oggetto di scherno. 

Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato come origine del “Pesce d’Aprile” l’età classica, in particolare il mito di Proserpina che dopo essere stata rapita da Plutone, viene vanamente cercata dalla madre, ingannata da una ninfa. 

Collegamenti esisterebbero anche nella festa pagana di Venere, Verticordia, avente comunanze con l’usanza attuale di prendersi gioco degli altri. Andando però avanti nei secoli si arriva al 1° Aprile 1634, quando il Duca Francesco di Lorena, prigioniero del Re Luigi XIII, riuscì a fuggire dal Castello di Nancy nuotando sotto il pelo dell’acqua di un fiume. Si commentò poi che le guardie erano state raggirate da un enorme “pesce”, e da qui la scelta del simbolo della giornata dello scherzo.

Una delle ipotesi più convincente pare sia quella che l’idea di accostare gli scherzi a questa data abbia preso corda durante il regno di Carlo IX di Francia. Verso la metà del XVI secolo, in tutta la Francia le celebrazioni del nuovo anno cominciavano il 25 marzo e finivano una settimana dopo, il 1 aprile appunto. Nel 1564, attraverso il decreto di Roussillon, il re decretò l’adozione del calendario gregoriano facendo diventare così il primo giorno dell’anno il 1 gennaio. La leggenda vuole che molti francesi o contrari a questo cambiamento o che semplicemente se ne dimenticarano, continuarono a scambiarsi regali, festeggiando durante la settimana che terminava con il 1 aprile. Dei burloni però decisero di ridicolizzarli, consegnando regali assurdi, organizzando feste inesistenti, facendo nascere così la tradizione di fare scherzi il primo giorno di aprile.

Insomma, ovunque affondino le sue lontane radici, certo è che le burle del primo di aprile sono ormai un’usanza diffusasi in tutto il mondo: in Italia l’uso di festeggiare il “Pesce d’Aprile” risale alla metà dell’800 quando venne importato dalla Francia. Inizialmente la tradizione degli scherzi si diffuse tra i ceti medio-alti, poi attecchì anche tra il resto della popolazione, trovando la vittima per eccellenza proprio tra le persone semplici, gli ingenui, ai quali si chiedono cose assurde! 

Gli anglosassoni invece connotano questa giornata con l’espressione “april’s fool day“, letteralmente il giorno dello sciocco di aprile, utilizzando la parola fool che secondo qualcuno dovrebbe indicare un folletto di origini medievali. Nella Scozia delle highlands invece, il pesce d’aprile ha una curiosa appendice nel Taily Day, ovvero giorno delle natiche, durante il quale, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati gawls (sciocchi) un cartello con la scritta kick me (dammi un calcio). Insomma, un po’ ovunque in Europa e nel mondo quella del “pesce d’aprile” è una leggera evasione, un modo per sdrammatizzare gli eventi e “prendere la vita” con più leggerezza…

Negli Stati Uniti l’usanza è di importazione inglese.

Pescati...nella storia

Quante beffe vengono giocate il giorno del primo aprile! Proviamo a ripercorrere quelle più celebri, che hanno lasciato una traccia nella storia.

Il volo d’uccello a Firenze
La bravata più antica di cui si ha notizia è quella del maestro Buoncompagno da Firenze. Sul finire del XIII secolo questo simpatico personaggio fa sapere al popolo bolognese che il primo aprile avrebbe sorvolato la città usando un congegno di sua invenzione. Tra la popolazione la curiosità è tanta e tutti, nel giorno stabilito, si recano al Monte di Santa Maria per assistere allo strepitoso spettacolo. Puntuale, Buoncompagno si presenta all’appuntamento con un paio di enormi ali ma… un improvviso vento sfavorevole impedisce il volo! Quella che doveva essere una simulazione del volo d’uccello in realtà era un goliardico pesce d’aprile.

La cremazione del mahrajà
Nel marzo 1878 la Gazzetta d’Italia annuncia un’altra strana notizia. Il primo aprile, nel parco delle Cascine, i fiorentini avrebbero potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. La curiosità per una cerimonia del tutto sconosciuta in quell’epoca attira una grande folla. Inizia l’attesa, passano le ore ma non arriva nessun carro funebre con la salma dell’indiano da cremare. Poi, all’improvviso, tra i cespugli, si fa strada un gruppo di ragazzi che gridano: "Pesci d’Arno fritti!". Fortunato l’indiano, che non era morto, e beffati i fiorentini che, come raccontano le cronache dell’epoca, si allontanano ammutoliti... facendo gli indiani.

Lo sbarco dei marziani
Lo scherzo più difficile, ma anche uno tra i più riusciti, è quello di Orson Welles. Per il primo aprile 1938 il celebre regista americano progetta uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non è possibile mandarlo in onda. Ma Welles non si arrende e qualche mese dopo, più precisamente il 30 ottobre, finalmente la radio trasmette "La Guerra dei Mondi": radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione è subito panico generalizzato. I centralini radiofonici delle stazioni di polizia e dei giornali vengono invasi da centinaia di telefonate: gli americani vogliono capire cosa stia succedendo. Qualcuno tira fuori la maschera antigas della prima guerra mondiale, tutti scappano terrorizzati nelle strade, prendendo d’assalto autobus e treni. C’è persino chi afferma di averli visti davvero quei marziani. La cronaca della radio, che già all’epoca era considerata - soprattutto tra le masse - un medium di massima fiducia, si trasformatava in una realtà da incubo. L’indomani torna finalmente la calma, ma per le strade si contano danni per milioni di dollari. Il giorno prima non era stato il primo aprile, ma ugualmente il programma di Orson Welles era stata una bella beffa per gli americani.

Gli alberi di spaghetti
Altre tre grandi burle arrivano direttamente dalla Gran Bretagna, dove il quotidiano The Guardian e la tv pubblica BBC, si sono divertiti a comunicare notizie incredibili. La BBC nel 1957, proprio il primo aprile, ha trasmesso un reportage verosimile sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ha raccontato cioè che si stavano potando degli alberi che producevano questo tipo di pasta. Qualche anno più tardi, nel 1965, annunciò invece dei test per una nuova tecnologia: Smell-o-vision, che permetteva di trasmettere odori attraverso le onde dell'aria. In tutti e due i casi tanti telespettatori hanno chiamato per saperne di più. Il quotiano The Guardian invece il primo aprile del 1977 ha dedicato qualche pagina alla descrizione dettagliata dell'isola di San Serriffe, peccato che questo stato non esistesse.

Le beffe di Google
Il celebre motore di ricerca Google, non è da meno in quanto a scherzi. Per ben due volte ha gabbato per bene gli utenti di mezzo mondo. Una volta, nel 2007, ha lanciato Google TiSp, una connessione gratuita ad internet che prevedeva l’acquisto di un kit con modem e cavo da inserire nel wc di casa. Tutto supportato da un sito internet. Nel 2008, ha annunciato l'apertura delle iscrizioni per aspiranti astronauti che avessero voluto trascorrere il resto dei giorni su Marte. Una vera e propria ricerca di personale che non è passata di certo inosservata!
Fonte: intrage.it
news.leonardo.it

Cestini coniglietto

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Simpatici incarti per dolcetti pasquali. Basta una stampante della carta e un pò di colla per personalizzare dei dolcetti da servire per Pasqua.

Il tempate può essere stampato su qualsiasi tipo di carta ma sarebbe opportuno optare per una carta più spessa in modo che rimanga più rigida intorno al dolcetto.

Tutto ciò che bisogna fare è stampare il disegno, ritagliarlo e incollare le due estremità. I piedi del coniglietto vanno tagliati e ripiegati verso l'esterno..

Si potrebbe incollare un cartoncino sul fondo e trasformare questa decorazione per dolcetti in un simpatico cestino da riempire con ovetti da regalare...

Fonte: mightydelighty.net

I colori della Pasqua

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Pasqua è gialla come un pulcino,
come il collare di un cagnolino,
è rosa e allegra come un confetto,
come i bei fiori di quel rametto.
Pasqua è celeste come il mare e il cielo,
come la trama di questo velo,
è verde brillante come un bel prato,
come il trenino che ha appena sbuffato.
Pasqua è dipinta di tanti colori:
come i sorrisi dei nostri cuori.

Bustina Coniglietto

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Cosa occorre:
  • foglio di carta o cartoncino di diversi colori (vedi bianco e rosa)
  • Pennarello
  • Ovatta o palline piccole di lana cotta
  • Forbici
  • Colla
  • Cioccolatini per riempire le bustine
Come fare:

Piegare il foglio di carta a metà ed incollarlo sui due lati lasciandolo aperto sopra. Le dimensioni dipendono dalla quantità di cioccolatini che si intende inserire nella bustina.

Ritagliare per ogni bustina delle orecchie da coniglio, due più grandi dello stesso colore della busta e due più piccole di un colore diverso. Incollare le orecchie piccole sulle grandi e queste ultime alla busta. Incollare le orecchie dalla parte interna della busta per un effetto migliore.

Disegnare sulla busta gli occhi, incollare il naso e disegnare sotto di esso la bocca.

Poche cose, poco lavoro, ottimo risultato!
Fonte: blog.realkidshades.com

Agnellini pasquali

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Cosa serve:
  • Piattini di carta
  • Batuffoli di cotone
  • Cartoncino per la costruzione di testa, orecchie e piedi
  • Occhi finti adesivi
  • Pennarello nero
  • Colla
  • Forbici
Come fare:

Attaccare con la colla i batuffoli di cotone sul piatti (su un piatto di medie dimensioni, ci vorranno circa 16-18 batuffoli di cotone per coprire la superficie).
Mettere da parte e lasciare asciugare. 
Tagliare la forma per la testa, le orecchie e i piedi. 
Incollare sul volto gli occhi finti. 
Incollare i pezzi al corpo di agnello.
Fonte: realsimple.com

Campane di Pasqua

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Campane di Pasqua festose

che a gloria quest'oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
"Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!"
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch'è bella, ch'è buona la vita,
se schiude la porta all'amore.

Ghirlanda di carote

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Una divertente ghirlanda di carote per decorare la casa, da realizzare in maniera semplice e con poche cose...

Cosa serve:
  • Cartoncino arancio
  • Cartoncino verde
  • Pinzatrice
  • Filo e ago 
Come fare:
Tagliare una striscia di cartoncino arancio da 2 cm. per 35 cm. di lunghezza, realizzando su entrambe i lati un taglio ad onda. Per rendere il lavoro omogeneo tagliare le successive strisce sovrapponendole alla prima, in questo modo tutte le carote risulteranno uguali.

Tagliare tre strisce di cartoncino verde da 2 cm. due lunghe 12 e una 13 cm 

Piegare tutte le strisce a metà (le tre verdi, con quella da 13 cm. al centro tra le altre due, e quella arancio) e spillare insieme (vedi foto)
Tirare le due estremità del cartoncino arancio in modo che si tocchino alla punta e spillare.

Praticare un foro nella parte verde della carota e farci passare un cordoncino per appendere la ghirlanda.


Se si ha più tempo c'è anche una versione in feltro della stessa ghirlanda...



Cosa serve:
  • Feltro in 3 colori: verde scuro , verde chiaro , arancione e
  • Filo ci cotone arancio,  filo da ricamo
  • Forbici
  • Ago da ricamo
  • Facoltativi , ma consigliati : taglierina a rotella, mini mollette
Come fare:

Tagliare il feltro a listarelle (è consigliabile farlo con una taglierina ) 
Per ogni carota occorre 1 striscia da 20 cm. di feltro verde chiaro, 1 striscia di 15 cm. di feltro verde scuro, e 1 striscia di  28 cm. di feltro arancione (con queste dimensioni si ottengono carote da 16 cm.).

Ora , piegare il pezzo di verde scuro a metà nel senso della larghezza, schiacciando con le dita in modo da appiattirlo, (dovrebbe rimanere piegato , ma in caso contrario, utilizzare un mini molletta per fissarlo).
Piegare il pezzo verde chiaro in tre in modo da formare una sorta di fisarmonica.

Infilare il pezzo piegato verde scuro al centro di quello verde chiaro (vedi foto).

Piegare la striscia arancione a metà nel senso della larghezza, e poi avvolgerla intorno ai pezzi verdi uniti, assicurandosi che il centro della striscia arancione sia allineato con il centro dei pezzi verdi.

A questo punto, assicurarsi che tutti i pezzi rimangano insieme bloccandoli con una molletta.

Infilare l'ago da ricamo con filo arancio, e cucite dentro e fuori attraverso la base dei pezzi piegati in modo da legarli insieme. Legare il filo stretto in un nodo .

Piegare i bordi arancio rimasti sciolti verso il basso, e cucire insieme. 

 La carota è finita !

Ripetere questo processo fino ad avere il numero desiderato di carote, e poi utilizzando l'ago da ricamo e il filo da ricamo arancio, infilare le carote insieme attraverso la porzione di foglia verde di ciascuno a formare una ghirlanda.
Fonte: 2.fiskars.com
positivelysplendid.com

Pasqua (Roberto Piumini)

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In questo giorno tutto nuovo
il pulcino è fuor dall'uovo;
il pastore con l'agnello
suona il piffero bel bello
e rintocca la campana
della chiesa assai lontana;
volan le rondini giulive
e le viole sulle rive dicon
"Pasqua ben tornata
ci rallegri la giornata!". 

Pasqua (S. Plona)

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"Uccellino venuto dal bosco,
che piangendo fuggivi,
cos'hai visto laggiù?"

"Ho veduto di sotto gli ulivi
sanguinare Gesù"

"Uccellino venuto dal monte,
che scappavi veloce,
cos'hai visto lassù?"

"Ho vdeuto tre uomini in croce,
ed in mezzo Gesù"

"Uccellino venuto dal piano,
che cinguetti in volo,
cos'hai visto laggiù?"

"Ho veduto dal bianco lenzuolo
risvegliarsi Gesù." 

Pasqua (Guido Gozzano)

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A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.

L'albero di pasqua

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L'albero di Pasqua è una tradizione squisitamente nordica che affonda probabilmente le radici nella notte dei tempi. E' facile infatti constatare come i simboli dell'albero, dei fiori e dell'uovo siano quelli che da sempre rappresentano la rinascita, la vita che si perpetua nel ciclo delle stagioni, il risveglio dell'energia assopita del mondo. 
Ovvio quindi che la simbologia cristiana si sia sovrapposta a questi emblemi naturalistici per rappresentare la resurrezione, il ritorno alla vita, l'eternità dello spirito vitale che si rinnova dopo ogni inverno dell'anima. Al di là di queste origini l'albero di Pasqua moderno deve forse la sua fortuna al signor Volker Kraft, abitante nella cittadina tedesca di Saafeld.  Era un bambino nel 1945, la guerra appena finita e lui sognava di decorare gli alberi del giardino di casa con tante uova colorate nell'attesa della festa di Pasqua.Ci riuscì nel 1965, per la felicità dei suoi figli. Decorò i due giovani alberelli che vedeva dalla finestra del salotto, con diciotto uova; ogni anno, d'allora, l'Eierbaum -l'albero delle uova- è diventato una tradizione che ha coinvolto figli, nipoti e amici. Le uova sono vere, svuotate e tutte decorate in modi diversi: dipinte, a collage, rivestite con pizzi a uncinetto, traforate, con strass e perline e molte, molte altre varianti. Vengono ben legate in modo da reggere ogni tipo di tempo, neve, pioggia, vento. Passata la Pasqua, con la stessa cura le uova vengono riposte per l'anno successivo, quelle danneggiate verranno sostituite ed altre se ne aggiungeranno. L'albero di Saafeld ha incrementato sempre più il numero di uova decorate che lo addobbano arrivando a contarne quasi 10.000!

Albero con uova di feltro
COSA OCCORRE 
  • Feltro di vari colori 
  • immagini pasquali varie
  • nastrini o rafia
  • forbici
  • colla
  • un po’ di pazienza
COME FARE
Disegnare sul feltro degli ovali di varie dimensioni, aiutandosi con delle formine ricavate da un cartoncino, disegnare solo metà dell’ovale, piegare il foglio in due e disegnare l’altra metà ricalcando i bordi della prima. In questo modo si ottengono facilmente degli ovali perfetti. Per la grandezza delle uova bisogna tenere conto delle dimensioni delle immagini che si vogliono attaccare sopra.Una volta tagliato il feltro, si ottengono tante uova variopinte. Ritagliare, allora, le immagini pasquali e incollarle sul feltro. Praticare dei piccoli fori dove far passare della rafia colorata (ma è possibile usare anche del comunissimo filo di lana o dei nastrini colorati) in modo da potere appendere le decorazioni con facilità. 



Albero di nastri
COSA OCCORRE
  • Pezzi di nastro
  • Un vaso di terra cotta 
  • vernice spray per ceramica
  • Bastoncino di legno
  • Palla di polistirolo
  • Spugna da fiorista
  • Forbici
  • Spilli da sarto
  • Colla a caldo
  • Carta o tessuto per la base del vaso
COME FARE

Dipingere il vaso e lasciare asciugare
Aggiungere una goccia di colla a caldo ad una estremità del bastoncino di legno e inserirlo nella sfera di polistirolo per circa 1 cm. Aggiungere 
una goccia di colla a caldo all'estremità opposta del tassello di legno e inserirlo nella schiuma floreale. Quando il vaso è asciutto inserirvi la schiuma floreale, questo renderà la struttura più stabile e sarà più facile lavorare. Tagliare il nastro in strisce di  3 pollici. Creare un cerchio con il nastro, bloccarlo con uno spillo e inserirlo nella sfera di polistirolo. Ripetere l'operazione finché la palla non è completamente coperta. Una volta che la palla è coperta è possibile aggiungere della carta velina, pietre colorate o qualunque cosa sia adatto all'occasione per coprire la schiuma floreale nella base.





Fonti: homemademamma.com
           artzigogoli.blogspot.it
          blog.catchmyparty.com

Decorare le uova di Pasqua

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Decorazione delle uova di Pasqua con coloranti naturali: 

Bastano dei semplici ingredienti da cucina per colorare le uova in modo naturale. Ad esempio facendo bollire le uova in acqua e barbabietole il guscio assumerà un colore rosso, in acqua e spinaci un colore verde, in acqua e radice di curcuma o bucce d'arancia un colore giallo, nel caffè un colore marrone. In alternativa, per ottenere dei colori più decisi, potete usare dei coloranti alimentari atossici. In questo caso le uova, già bollite in acqua e aceto, devono essere immerse nel colorante per almeno una notte, meglio se a basse temperature. Per un effetto bicolore, con un contagocce, fate gocciolare sulle uova un secondo colorante. Dopo la colorazione le uova possono essere lucidate con un batuffolo di cotone imbevuto di olio d'oliva per ottenere dei colori più brillanti. 


Uova di Pasqua decorate con lo smalto per unghie: 
Se volete usare le uova colorate soltanto come decorazioni di Pasqua e non per mangiarle potrete ottenere dei bellissimi effetti utilizzando dei vecchi smalti per unghie . In un recipiente usa e getta riempito di acqua aggiungete alcune gocce di smalto ed immergete l'uovo bollito per alcuni minuti. Toglietelo e lasciatelo asciugare all'aria. Cambiate l'acqua ed il colore dello smalto e ripetete l'operazione. Continuate fino ad ottenere l'effetto desiderato. Con dei colori indelebili potete anche aggiungere altre decorazioni, ad esempio il nome dei vostri invitati al pranzo di Pasqua se pensate di usare le uova dipinte come segnaposti.

Decorazioni delle uova di Pasqua con il decoupage:
Se non volete sporcarvi le mani con i coloranti, naturali o chimici che siano, potete provare a realizzare delle bellissime decorazioni di Pasqua utilizzando la tecnica del decoupage sulle uova sode. Scegliete dei disegni di Pasqua su carta regalo o tovagliolini, incollateli sulle uova con colla vinilica e dopo l'asciugatura spennellate sulle uova una vernice cristallizzante: le immagini di Pasqua sembreranno come dipinte!
Decorazioni delle uova di Pasqua con il patchwork: 
Per decorare le uova per Pasqua potete usare anche la tecnica del patchwork, ovvero potete ricoprire le uova di stoffa, nastrini e perline. Un'unica grande differenza: in questo caso non si utilizzano uova vere ma uova di polistirolo che troverete nei negozi di bricolage . Con questa tecnica potrete realizzare dei bellissimi centrotavola con cui apparecchiare la tavola di Pasqua anche nei prossimi anni, le uova finte, infatti, non rischiano di rompersi e non si deteriorano nel tempo. 


Uova di Pasqua decorate per bambini:
Utilizzando carta velina, cartoncino, piume e soprattutto tanta fantasia potete trasformare le vostre uova di Pasqua in simpatici animali che piaceranno di sicuro ai bambini. Per mantenere le uova in piedi potete utilizzare dei portauovo oppure realizzare le zampe dei vostri animali con delle palline di carta da incollare sul guscio. Un uovo colorato di rosa può diventare un simpatico porcellino, un uovo a righe gialle e nere si trasforma in un'ape, un uovo giallo in un pulcino.

Come svuotare le uova 

Procuratevi delle uova fresche (il cui ripieno si trasformerà in frittata o in altri piatti a base di uovo) e sciacquatele con delicatezza. Per svuotare le uova, incidete due buchi (con lo stuzzicadenti, la punta di un coltellino o un ago da siringa) su entrambe le sommità dell'uovo: un buco piccolo, e uno buco più grande. Una volta fatti i buchi, appoggiate le labbra in corrispondenza del buco piccolo e soffiate: l'interno dell'uovo uscirà dal buco più grande (ci vuole un po' di fiato!). A questo punto sciacquate con acqua tiepida l'interno dell'uovo, agitandolo per bene, e fate asciugare molto bene per una notte.


Come decorare le uova svuotate

Le uova possono essere dipinte con i colori a tempera o con i colori acrilici, oppure rivestite di stoffa, nastrini, carta da decoupage, ecc... Di solito è opportuno dare una prima mano di colore neutro (bianco, azzurro, giallo, rosa... sbizzarritevi), che poi servirà come base per le future decorazioni. Per dipingerle e non sporcarsi le mani, è possibile utilizzare un semplice trucchetto: munitevi di stuzzicadenti lunghi per spiedini, e infilzateli in un pezzetto di polistirolo o di spugna verde da fiorai (oppure su mezza patata); dopo, infilate lo stuzzicadenti nel buco grande delle uova: in questo modo l'uovo resta 'sospeso' e non dovete toccarlo troppo con le dita mentre lo dipingete.



Dopo aver colorato l'uovo con un colore di base, potete decorarlo con dei brillantini. Createvi una mascherina o procuratevi dei piccoli stencil, e riempite di colla vinilica il disegno. Versate sulla colla dei brillantini colorati, soffiando via l'eccedenza. In questo modo, a colla asciutta, i brillantini prendono la forma del vostro stencil, e lasciano vedere il disegno. 


Uova decorate con decoupage, potete rivestire le uova con vecchi francobolli presi dai vostri bigliettini pasquali, ma anche con pezzetti di carta da decoupage o tovagliolini da decoupage. Ritagliate la carta in pezzetti di adeguata misura, e incollatela all'uovo delicatamente, con una mistura di colla vinilica e acqua. Lasciate asciugare molto bene, ed eventualmente passate una mano di vernice lucidante per decoupage, se volete dare una finitura lucida. 



Se optate per delle decorazioni più 'classiche', potete incollare dei fili d'erba (veri, oppure finti, ritagliandoli ad esempio dalla carta di riso verde) alla base delle uova, e poi posizionarle su dei portauovo colorati, sul tavolo della Pasqua. Le decorazioni, in rilievo, daranno un bell'effetto primaverile. Per fare queste decorazioni, è sufficiente ritagliare la carta di riso in tante striscioline, che vanno applicate all'uovo con un po' di colla vinilica, che verrà lasciata asciugare molto attentamente. 

Le uova, invece di essere colorate con i pennelli e i colori acrilici, possono anche essere colorate per 'immersione': in un recipiente, si versano 1 tazza di acqua calda, 1 cucchiaino di aceto e circa 5 gocce di colorante alimentare, mescolandoli bene. Si immergono le uova in questa mistura e le si lasciano in immersione da 1 a 5 minuti, a seconda della gradazione e intensità di colore desiderata. Infine si lasciano ad asciugare infilzate sugli stuzzicadenti, oppure su una base di polistirolo su cui sono stati infilati, a distanza di 2cm. uno dall'altro, dei piccoli chiodini o spilli, che terranno l'uovo in sospensione.


Uova di stoffa – patchwork
 Un altro sistema molto apprezzato e utilizzato dalle donne appassionate della decorazione e del cucito è decorare le uova di pasqua con la tecnica del patchwork, tecnica utilizzata soprattutto nel periodo pasquale e natalizio. Essa caratterizza le cosiddette uova di stoffa, è molto semplice; non bisogna far altro che ricoprire con la stoffa colorata alcune uova di polistirolo incidendole con un taglierino, coprite bene i vari spicchi e ritagliate la stoffa in eccesso, poi infilate nelle fessure la poca stoffa rimasta aiutandovi con una limetta per le unghie, inoltre potete rifinire le piccole fessure del vostro uovo di pasqua con nastrini o passamanerie e fermarli con appositi spillini da patchwork.

Queste graziose uova in polistirolo decorate sono un’idea molto carina per abbellire e rendere più colorata la vostra tavola di Pasqua. 
Se dotate di un semplice supporto in cartoncino o altro materiale, le uova possono essere dei simpatici segnaposto o, come nel nostro caso, possono essere inserite in un vasetto ed utilizzate come centrotavola. 
Bastano pochi prodotti da decoupage e tanta fantasia per realizzare delle bellissime composizionipasquali ideali per arricchire la vostra tavola o per fare dei piacevoli omaggi ad amici e parenti.



1- Ecco il materiale occorrente per realizzare questa composizione che può essere facilmente reperito in un colorificio: uova di polistirolo della misura che preferite, stecchini di legno da spiedo, piccoli tamponi e colori acrilici metallizzati.
2- Iniziate inserendo uno stecchino da spiedo nella parte inferiore dell’uovo.
3- In questo modo potrete maneggiare tranquillamente l’uovo anche dopo averlo colorato senza sporcarvi o rovinare la decorazione.
4- Mettete una piccola quantità del colore che avete scelto per l’uovo in un piattino di plastica (non utilizzate le vostre stoviglie abituali per i colori, ma sempre quelle usa e getta).
5- Tenete l’uovo di polistirolo sollevato attraverso lo stecchino e iniziate a colorarlo dopo aver intinto il tampone nel colore che preferite: per lo stesso uovo potete utilizzare anche più di un colore dandogli, così, delle sfumature particolari. Noi abbiamo utilizzato il giallo, il lilla ed il verde acqua.
6- Dipingete tutte le uova dei colori che preferite e lasciatele asciugare in un vaso per almeno un’ora A questo punto potete lasciare le uova senza ulteriori ornamenti o proseguire con la decorazione.
7- Per la decorazione occorre: colori acrilici 3D, perline, adesivi a tema pasquale e filo metallico decorato.Tutto l’occorrente si trova facilmente nei colorifici ma potete tranquillamente utilizzare quello che avete in casa.
8- Una volta scelto il colore e gli ornamenti non vi resta altro che liberare la fantasia e realizzare la vostra personalissima decorazione utilizzando prima i colori acrilici 3D ed applicando,poi, le varie perline e gli adesivi.
9- Ecco qualche idea per decorare le vostre uova di polistirolo.
10- Una volta pronte, mettete le vostre uova ad asciugare in un vaso per 2 ore e, quando saranno pronte, potrete realizzare la vostra composizione centrotavola.




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Perché la Pasqua non cade mai lo stesso giorno

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Secondo i comuni modi di dire, la Pasqua "un anno arriva alta, un anno arriva bassa". Della Pasqua non si sa mai quando arriva, perché questa festa non ha una data precisa come tutte le altre ricorrenze religiose. L’unica cosa certa è che si celebra una domenica compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile. A questo periodo si lega la definizione popolare di Pasqua bassa quando cade nel mese di marzo o nei primi giorni di aprile; Pasqua alta quando si festeggia nel periodo successivo. 

Ma come si calcola la data della Pasqua?
Nel corso della storia, il calcolo di questa festa è stato sempre fonte di discussione vedendo lo scontro di diverse correnti di pensiero, scontro che si è risolto solo nel 325 con il Concilio di Nicea. In questa occasione si vollero stabilire dei criteri fondati sui dati delle Sacre Scritture, con il desiderio di promuovere l’unità tra le varie chiese. Il Concilio, stabilendo un'unica osservanza della Pasqua, desiderava mostrare il suo impegno a favore della missione unitaria della chiesa nel mondo. Si stabilì così che la Pasqua cristiana sarebbe stata celebrata la domenica seguente il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, giorno che coincide con l’inizio dei festeggiamenti della Pasqua ebraicache dura per 8 giorni. Quindi, se il 21 marzo è luna piena e cade di sabato, la Pasqua sarà celebrata il giorno seguente, ovvero il 22 di marzo. Se invece il primo plenilunio è di domenica la Pasqua sarà festeggiata la domenica successiva. 

Ecco i criteri in base ai quali si calcola il giorno di celebrazione della Pasqua: 
  • la Pasqua deve cadere la prima domenica seguente il primo plenilunio di primavera; 
  • per determinare la data, in occasione del Concilio di Nicea, venne adottato il ciclo astronomico del greco Metone, vissuto nel V secolo avanti Cristo; 
  • come base per il computo, si usa il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e della risurrezione di Gesù. 
Di seguito riportiamo una tabella elaborata seguendo questi principi con le date della celebrazione fino al 2025.

Anno
Pasqua cristiana
Luna piena di primavera
2005
27 marzo
25 marzo
2006
16 aprile
13 aprile
2007
8 aprile
2 aprile
2008
23 marzo
21 marzo
2009
12 aprile
9 aprile
2010
4 aprile
30 marzo
2011
24 aprile
18 aprile
2012
8 aprile
6 aprile
2013
31 marzo
27 marzo
2014
20 aprile
15 aprile
2015
5 aprile
4 aprile
2016
27 marzo
23 marzo
2017
16 aprile
11 aprile
2018
1 aprile
31 marzo
2019
24 marzo
21 marzo
2020
12 aprile
8 aprile
2021
4 aprile
28 marzo
2022
17 aprile
16 aprile
2023
9 aprile
6 aprile
2024
31 marzo
25 marzo
2025
20 aprile
13 aprile



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Tradizioni pasquali

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Lo scoppio del Carro a Firenze 
Simbolo della Pasqua fiorentina è lo Scoppio del Carro. Due buoi bianchi trasportano il Carro dal Piazzale del Prato fino al Duomo di Firenze. Un filo di ferro unisce il Carro all'altare maggiore. Lungo il filo è legata una colombina che porta nel becco un ramoscello di ulivo e ha il compito di scivolare con la miccia accesa per incendiare i fuochi d'artificio contenuti nel carro. Durante la S. Messa, al momento del Gloria, l'Arcivescovo accende i razzi della colombina che scorre lungo un filo, percorrendo tutta la navata centrale; qui appicca il fuoco ai mortaretti piazzati sul "Carro" e torna indietro verso l'altar Maggiore. Se la colombina compie il percorso per intero e lo scoppio è perfetto, si preannuncia per la città toscana un anno positivo. Il Carro

attuale conserva ancora al suo interno "le pietre del Santo Sepolcro", che sono alle origini di questa cerimonia tradizionale. Si racconta, infatti, che nel 1099 il capitano fiorentino Pazzino dei Pazzi si batté valorosamente contro gli infedeli e, dopo aver scalato le mura di Gerusalemme, vi issò il vessillo cristiano. Per tali gesta Goffredo di Buglione premiò Pazzino con tre scaglie di pietra del santo Sepolcro di Cristo. Le tre pietre, portate da Pazzino a Firenze nel 1101, furono usate per trarne una scintilla di fuoco "novello" distribuito, dopo la benedizione, alle famiglie per riaccendere il focolare domestico. Si diffuse in tal modo a Firenze l'uso, attestato per Gerusalemme durante le Crociate, di distribuire al clero ed al popolo il "fuoco santo" nella basilica dell'Anastasis o del Santo Sepolcro, come segno della Resurrezione di Cristo. Con un carro "la fiamma nuova" veniva distribuita anche nelle abitazioni a cominciare da quelle dei Pazzi, che a lungo conservarono questo privilegio, accanto all'onere di organizzare la cerimonia. Fu la famiglia dei Pazzi infatti con la costruzione del monumentale "Carro di Fuoco" detto "Brindellone", simile al carroccio cittadino, a gettare le basi dell'odierna cerimonia. Per secoli i discendenti della famiglia hanno mantenuto questa tradizione, che è stata ripresa in tempi recenti fino a diventare il simbolo della festa pasquale della città. 

Abballu de li diavuli (Prizzi) 
A Prizzi (Palermo) si tiene una singolare rappresentazione nel giorno di Pasqua. 
I personaggi indossano maschere di zinco terrificanti, vestiti rossi, denti bianchi lunghi e sporgenti ed enormi corna in modo da raffigurare dei diavoli. 
Per tutta la giornata gruppi di giovani che impersonano i diavoli girano per il paese cercando di catturare quante più anime possibile. Assieme ai diavoli c'è anche la Morte, che armata di balestra, indica fra i passanti le cosiddette vittime. Chi è simbolicamente colpito dalla morte non ha via di scampo: viene catturato dai diavoli e trascinato di peso al più vicino inferno che non è altro che un bar o un'osteria. Qui il malcapitato è costretto ad offrire da bere a tutti. 
Nel pomeriggio entra in scena la Madonna che esce dalla chiesa principale e va incontro al Cristo risorto. Alla visione della madre e del figlio riuniti, i diavoli interrompono il ballo e altri giovani vestiti da angeli li catturano e li portano al cospetto della Madonna. 
I diavoli domati si inginocchiano fra le due statue e si tolgono le maschere chiudendo la rappresentazione. 

Rito della Passione (Barile) 
Barile rivive ogni anno la giornata della Passione, grazie ad una tradizione secolare che vede nella cittadina la rappresentazione religiosa del calvario e della morte di Gesù Cristo. 
Non c'è dubbio che si assiste ad un corteo altamente suggestivo, in cui figurano tutti i personaggi e gli strumenti della passione di Cristo. 

La Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo consiste di un corteo che si snoda per cinque chilometri, capeggiato da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco che simboleggiano le tre Marie. Di seguito troviamo una ragazza vestita di nero che reca lo stendardo con i segni della passione di Cristo e trentatrè bambine vestite di nero.  Accanto alle drammatiche scene di dolore e di pianto, si notano personaggi che conservano fedelmente le descrizioni bibliche, convivono elementi assolutamente originali, dove la realtà storica si interseca con la fantasia popolare. Pare che il primo a creare la manifestazione sia stato tanti secoli fa un sacrestano della Chiesa Madre. Per arricchire la Via Crucis, si ingegnò con pochi mezzi e rudimentali costumi a rappresentare le scene del dramma. La partecipazione popolare è altissima sia nella fase preparatoria, che in quella conclusiva. Durante i preparativi cittadini di ogni età offrono gioielli e oggetti della passione come contributo alla processione. Nella rappresentazione sono coinvolte circa 126 persone tra giovani, ragazze e giovanette, quindi 25 gruppi di personaggi percorrono per quattro ore le vie del paese. Il corteo si chiude con la presenza delle statue del Cristo Morto e dell'Addolorata, preceduti dal Sacerdote che invita i fedeli alla preghiera ed alla meditazione. Nella straordinaria rievocazione della passione di Cristo, motivo di grande significato è l'oro che copre i simboli e riveste i personaggi della sacra rappresentazione. 
Sembra che si vogliano rappresentare statue piuttosto che figure in carne e ossa, proprie dell'arte bizantina. E' l'oro, infatti, il motivo ricorrente della manifestazione: l'oro che copre le croci e gli abiti bianchi delle "tre Marie", bimbe che simboleggiano purezza e innocenza, le braccia impastate della Veronica, oro alle dita dei sacerdoti del Sinedrio; l'oro - infine- che intesse il vestito dell'Addolorata, identico a quello della statua che troneggia in ogni chiesa del Sud. Ma, soprattutto, l'oro "veste" la zingara, personaggio singolare che, secondo la tradizione popolare, ha acquistato i chiodi per la crocifissione. Zingara e Moro (simbolo rappresentativo del male) sono fra i pochi personaggi che si muovono nel corso della processione, ostentando indifferenza e persino allegria nel generale clima di tragedia. Da Natale in poi la ragazza di Barile che interpreterà la zingara (di solito una bella bruna prosperosa) riunisce gli ori delle famiglie del paese. Con i dieci chili di splendidi ori antichi che così raccoglie, la zingara "costruisce" un corpetto ricchissimo, e ancora se ne riempie le dita e le braccia, i capelli e il collo e, ridendo sfacciata, ancheggiando sfrontata davanti all' Ecce Homo insanguinato, regala alla gente ceci e confetti, estraendoli da un cestino in cui si vedono i chiodi della crocifissione.

La processione dei Misteri di  Iglesias
Le celebrazioni risalgono alla fine del Seicento e si rifanno alla tradizione spagnola, come dimostra lo stesso nome della città “Iglesias”, che significa “Chiese”. Si comincia il Martedì Santo, con la processione dei misteri durante la quale i giovani fedeli chiamati “Baballottis” portano a spalla i sette simulacri raffiguranti gli episodi della Passione di Gesù, accompagnati dall’Arciconfraternita del Santo Monte che sfila con il volto coperto indossando una tunica di tela bianca lunga fino ai piedi, ornata da fiocchi neri. La tradizione spagnola vuole 
che la portantina del primo simulacro, che rappresenta Gesù che prega nell’orto degli ulivi, sia ornata da ramoscelli d’ulivo benedetti, fiori ed essenze mediterranee, che vengono poi distribuiti il giorno successivo ai numerosi fedeli. Oltre alle processioni, è la Domenica di Pasqua (24 aprile) la festa più importante. La mattina le campane suonano a festa e l’immagine del Cristo Risorto fa il suo trionfale ingresso nella cattedrale. In città si svolgono due processioni, una che accompagna il Cristo risorto, l’altra che segue la Madonna: la tradizione vuole che, dopo aver percorso itinerari diversi, avvenga “Su Incontru”, il commovente momento dell’incontro tra i due cortei che proseguano insieme verso la cattedrale dove il Vescovo attende per la benedizione solenne. In questa circostanza, i fedeli offrono ai Confratelli il “coccoi de Pasca”, un pane tipico.

Ostensione dei Sacri Vasi a Mantova
Come ogni anno, da secoli ormai, Mantova rivive l’Ostensione dei Sacri Vasi che contengono alcune gocce rapprese di sangue, ritenuto proprio di Gesù Cristo, misto ad un poco di terriccio. I due reliquari d’oro, conservati nella cripta sotterranea dell’imponente Basilica di Sant’Andrea (quelli attuali sono stati realizzati nel 1876 dal milanese Giovanni Bellezza, su commissione dell’Imperatore Francesco Giuseppe, per compensare quelli del ’500 che erano stati trafugati), massima espressione del genio di Leon Battista Alberti, vengono esposti, il pomeriggio del Venerdì Santo, alla venerazione dei fedeli sull’altare maggiore della Chiesa. Si racconta che la sacra reliquia venne portata a Mantova da San Longino, il soldato romano che secondo i Vangeli trapassò con una lancia il costato di Gesù sulla croce. La leggenda popolare narra che Longino, sconvolto dal proprio gesto e convertito alla fede, raccolse il sangue del Redentore e si mise in viaggio per predicare la parola del Signore, fino ad arrivare a Mantova. Qui nascose la preziosa reliquia: seppellì la terra insanguinata - contenuta nei due vasi in una cassetta di piombo - nell’orto annesso allo “Spedale del Pellegrino”. Alla sera del Venerdi Santo si tiene una processione lungo le vie del centro storico mantovano, in cui il Vescovo “mostra” a turisti e fedeli questi preziosi e sacri Vasi.

La Turba di Catino
A Cantiano, vicino a Pesaro, si assiste alla “Turba”, che significa la folla. La manifestazione trasforma l’intero nucleo abitativo storico del paese in un’enorme scena all’aperto fondendo la ricostruzione scenografica con gli elementi architettonici e orografici. Il Calvario di Cristo è ricordato da centinaia di figuranti in abiti d’epoca con scene della vita di Gesù nel centro storico del paese. Fin dal primo pomeriggio del Venerdì Santo, i cavalieri cominciano il loro carosello. Dopo le tre ore di agonia, appaiono i primi personaggi in costume e verso sera si avvia la processione.

Accanto ai riti sacri si susseguono diverse manifestazioni a carattere più profane. 
In Carinzia si fa il lancio delle uova miracolose. 
Secondo un’antica credenza, le uova che le galline depongono il Giovedì Santo, chiamate “Antlasseiern”, hanno poteri miracolosi e non devono assolutamente essere toccate con le dita fino al Sabato Santo. Il sabato si prendono le uova e si lanciano oltre il tetto della casa: proprio dove cadono, lì verranno sepolte. Questo gesto mette al sicuro la casa dai fulmini per tutto l’anno.
A Montefalco (Pg), va in scena ogni lunedì dell’Angelo, la gara della “ciuccetta”. 
Gli abitanti del centro storico e delle campagne, ciascuno con il proprio canestro di uova, simbolo antichissimo di vita e di creazione, si ritrovano in paese per sfidarsi, con particolari tecniche affinate nel tempo dall’esperienza dei partecipanti. Le regole sono semplici, si partecipa con sei uova fresche che devono essere sbattute l’una contro l’altra. Chi rimane con più uova intatte, vince.
A Tonara (Nuoro), il giorno di Pasquetta, si svolge invece la sagra del Torrone. 
Il torrone morbido e caldo da assaggiare nei diversi gusti (mandorle, noci, nocciole, corbezzolo, limone e limoncello) e i profumi di mandorle e miele, di noci e noccioline che si mescolano a quello dei boschi millenari di Tonara. Non mancano canti, balli, mostre ed esposizioni di oggetti artigianali.
A Sarsina si tiene la Sagra della Pagnotta Pasquale.
Si tratta di un pane dolcificato (talvolta con aggiunta di uvetta sultanina) preparato dai forni locali e che un tempo si accompagnava, la mattina di Pasqua, con l’uovo benedetto. 
Tredozio ospita la Sagra e Palio dell’Uovo.
Appuntamento nato dall’antica usanza locale della battitura delle uova sode che si svolgeva nel giorni di Pasqua come rituale propiziatorio alla Primavera. Momenti clou della manifestazione sono il campionato nazionale mangiatori di uova sode (con il record della gara fissato a 19 uova ingoiate in 3 minuti) e il Palio dell’uovo, che vede coinvolti i 4 rioni di Tredozio in altrettante gare, dalla battaglia delle uova crude alla ricerca di 200 uova in un pagliaio.


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Fonti: italica.rai.it 
          amando.it
          lookmagazine.it

Pasqua nel mondo

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Stati Uniti
Negli Stati Uniti la Pasqua viene festeggiata in maniera eterogenea, siccome sono paesi con molte culture diverse. 

Grecia
In Grecia nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono la candela che recano con sè e che poi porteranno a casa. Dopo giorni di rigoroso digiuno, si pranza con la "soupa mayeritsa" accompagnata da riso alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello. 

Germania
Per i bambini il simbolo della Pasqua è rappresentato da un "coniglietto". Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi. Nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova (I genitori nascondono nel giardino o in casa delle uova di cioccolato). Altra tradizione sono i fuochi di Pasqua, il cui costume vive ancora specialmente nella Germania settentrionale, offrono uno spettacolo notturno veramente affascinante. Particolare curioso è che il fuoco di Pasqua deve essere acceso con mezzi naturali, cioè con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro". Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannaturali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccolto e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera. Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello. 

Francia
Le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Intano che i piccoli sono occupati a gurdare il cielo per scoprire se riescono a vedere le campane, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinchè i bambini le trovino più tardi. 

Olanda
Durante la Pasqua i genitori nascondono in giardino le uova per il divertimento dei bambini che devono cercarle. La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Una delle specilità culinarie di questo periodo è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta. 

Spagna
La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d'ulivo. Una volta i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità. Le palme sono rami intrecciati, ma ci sono anche i "palmons" cioè i rami interi. Questi vengono portati dai bambini in chiesa perchè siano benedetti. Le palme vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci. E' usanza appendere alle porte e alle finestre palme e "palmons" per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni. In Catalogna, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata "Mona", decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino. 

Russia
A Pasqua, in Russia, tutti gli ochhi sono puntati sulla cittadina di Sagorsk, dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia. Il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua la famiglia Russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il "Pabcha", un piatto sostanzioso a base di quark e il panettone pasquale chiamato "Kulitch" accompagnato dalla ricotta dolce. In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo. 

Israele 
In Israele si festeggiano due eventi: la Pasqua cristiana e la festa ebraica del "Passah". Durante la settimana santa, si svolgono processioni e si ripercorrono le tappe della Vita Crucis. La festa ebraica del "Passth" ha inizio il giovedì prima di Pasqua e ricorda l’esodo degli ebrei in Egitto e ha la durata di sette giorni, a Pasqua, arrivano da tutto il mondo gruppi di pellegrini.

Finlandia 
La Pasqua in Finlandia ha gli stessi riti e tradizioni della vicina Svezia. Durante il pranzo pasquale, si mangiano il "Pasha" a base di formaggio e il "Mammi", il tradizionale budino pasquale di segale. 

Svezia 
In Svezia durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto), mentre nei giorni che precedono la Pasqua, i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città. Queste usanze risalgono al medio evo, quando si aveva il terrore delle streghe. Durante il pranzo pasquale si mangiano uova sode con il guscio colorato 

Bulgaria 
Nei giorni precedenti la Pasqua si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i "kozunaks" e si colorano uova: il primo uovo deve essere colorato di rosso, perchè possa portare la salute. A mezzanotte del Sabato Santo la gente si scambia gli auguri e le uova di Pasqua. 

Danimarca 
A Pasqua, in Danimarca, tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte. 

Paesi slavi 
In Polonia, Ungheria e in Cecoslovacchia, durante la Pasqua, i giovani, mediante un antico rito di fertilità, spruzzano le ragazze con l'acqua di sorgente. 

Inghilterra
Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale. A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell'abazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa. Il Venerdì Santo vive ancora l'usanza dei dolci, di antichissima tradizione, che un tempo si usava mangiare come protezione contro il fuoco. Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo quanto descritto da una leggenda: "una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns". Questi dolcetti sono delle brioches fatte con la cannella e uvetta. Sopra a questi dolci vi è una croce di glassa di zucchero per ricordare la passione di Cristo. Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso. Un'altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.



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Fonte: calshop.biz 

Buona Pasqua nel mondo

I simboli della Pasqua: storia e significato

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L'uovo di Pasqua
"Omne vivum ex ovo", cioè "tutti i viventi nascono da un uovo", è il motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla. Da esso capiamo quale importanza abbia sempre avuto l'uovo, con la sua forma perfetta, nel nostro immaginario. 
L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero: c'è quello dipinto, intagliato, di cioccolato, di terracotta e di carta pesta. Se quelle di cioccolato o di cartapesta hanno un’origine recente, le uova vere colorate e decorate hanno una storia antichissima, che affonda le sue radici nella tradizione pagana. Simbolo della vita che nasce, l’uovo cosmico è all’origine del mondo: al suo interno avrebbe contenuto il germe degli esseri. 
Le uova, infatti, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita. 
Gli uccelli infatti si preparavano il nido e lo utilizzavano per le uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati. 
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle le stagioni. 
Gli antichi romani usavano seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi, per propiziarsi un buon raccolto. L'uovo era visto come simbolo di fertilità e quasi magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare. 
In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos. E’ l'"Uovo del mondo" covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole. L'uovo è il principio da cui nascono tutte le cose, e rappresenta ciò che contiene la potenzialità di tutto ciò che esiste e in seguito si manifesta. Non a caso la nascita del mondo da un uovo cosmico veniva celebrata presso molte civiltà in corrispondenza con la festa equinoziale di primavera, quando la Natura risorge e le ore di luce iniziano a prevalere su quelle notturne Le uova venivano pertanto considerate oggetti dai poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa. Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba. 
Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.
L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua. 
Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria. 

Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale. 
Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni. 

Ed ecco infine, una filastrocca tradizionale sul tema. 
"Nell'uovo di Pasqua che mai ci sarà? 
C'è forse nascosta la felicità? 
Apritelo piano se no, la per là, 
la dolce sorpresa scappare potrà"

Il coniglio pasquale
Il coniglio è un simbolo pasquale molto diffuso negli Stati Uniti e nei paesi dell'Europa settentrionale. In occasione della Pasqua, in Germania e in Gran Bretagna le vetrine delle pasticcerie si riempiono letteralmente di coniglietti di cioccolata di tutte le dimensioni e fattezze. Il coniglietto pasquale o "Easter Bunny", come si dice in inglese, trova origine dai riti pagani precristiani sulla fertilità. 

Poiché per tradizione il coniglio e la lepre sono gli animali più fertili in assoluto, essi divennero fin dall'antichità il simbolo del rinnovamento della vita e della primavera. Il coniglio come simbolo della Pasqua sembra avere origine in Germania nel XV secolo, come testimoniano le cronache dell'epoca. I primi dolci e biscotti a forma di coniglio sembra si siano diffusi sempre in Germania ai primi dell'800. Furono gli immigrati tedeschi e olandesi che portarono in America la tradizione, secondo la quale il coniglietto pasquale porta un cesto di uova colorate ai bambini che si sono comportati bene. Ma é anche un po' dispettoso e le nasconde tra l'erba e i cespugli del giardino. Potrebbe essere divertente nascondere degli ovetti di cioccolato nel giardino o in casa e scatenare la caccia al tesoro, soprattutto con i bambini più piccoli 





Fonti: amando.it
           calshop.biz

E' Pasqua (Roberto Piumini)

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Alla Pasqua
Dell'anno passato
Un palloncino
Mi era scappato.
Mi era scappato
Nell'alto del cielo,
Io lo guardavo
E piangevo piangevo.

Anche quest'anno
Un pallone è volato
Ma io ho riso
Felice e beato.

Il palloncino
E' andato lassù
Ma io quest'anno
Non piango più.

Storia e origine della Pasqua cristiana e ebraica

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Origini e significati della Pasqua
Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo. Un gruppo di Padri della Chiesa d'origine asiatica (tra i quali Tertulliano, Ippolito, Ireneo) collegano la parola pascha al termine greco pàschein, che significa soffrire. Sebbene l'etimologia del termine non sia corretta, in quest'ipotesi vengono colti i significati intrinseci della Pasqua: il sacrificio e la salvezza. Per un'etimologia più esatta della parola bisogna ricorrere ad Origene ed agli alessandrini, che intendono il senso come “passaggio”. In questo caso il passaggio è attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù alla Terra Promessa, dunque dal vizio del peccato alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione del battesimo. Applicata a Cristo, detta etimologia suggerisce il Suo passaggio dal mondo terreno al Padre. Un terzo gruppo di scrittori (Procopio di Gaza, Teodoreto di Ciro, Apollinare di Laodicca) suppone che l'espressione “passa oltre” si riferisca all'Angelo sterminatore, che, vedendo il sangue sulla casa degli ebrei “passa oltre”, salvando coloro che risiedono all'interno: ma, anche, al “passare oltre” alla morte da parte di Cristo. “Ci fu un'epoca nella vita della chiesa in cui la Pasqua era, per così dire, tutto” (R. Cantalamessa). La Pasqua è, infatti, la festa liturgica più importante per il cristianesimo. Commercialmente soppiantata dal Natale e da alcune tradizioni pagane più allettanti per la società moderna, la Pasqua rappresenta e celebra i tre momenti fondamentali del cristianesimo: la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo. Essa si pone come nucleo del patrimonio liturgico e teologico del cristianesimo. A ciò si aggiunga che la Pasqua rappresenta il raccordo con la matrice giudaica del cristianesimo e al tempo stesso, il momento di affrancamento da tale matrice. La festa cristiana viene assunta dalla celebrazione della liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto, festeggiata in occasione del primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.
 Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo e l’Ebraismo, dobbiamo fare un salto nel passato e andare a scandagliare i più remoti angoli della storia. 
La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale. La Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell’Egitto. 
L’origine della Pasqua, secondo il Nuovo Testamento, risale alla crocifissione di Gesù, episodio che coincide con la vigilia della celebrazione di quella ebraica. 
I cristiani di origine ebraica onoravano la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semitica, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell’anno. Da questa ambivalenza e confusione di festeggiamenti nacquero numerse controversie che terminarono nel 325 d.C. grazie al Concilio di Nicea, che stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che seguiva l‘equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile. 

La Pasqua cristiana 
La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo. La Domenica seguente - la Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d’ulivo – viene ricordato l’arrivo del Messia in Gerusalemme e la sua passione. 
Da qui inizia la Settimana Santa, durante la quale hanno luogo momenti liturgici ben precisi. Dal lunedì al mercoledì è il tempo della Riconciliazione, il giovedì mattina si apre con la Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l’olio profumato – quello utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine – l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli infermi. 
La sera del giovedì Santo si svolge la Messa in Cena Domini in ricordo dell’ultima cena di Gesù, alla quale segue la processione al "sepolcro". Le ostie, che saranno utilizzate nella celebrazione del venerdì santo, vengono portate in un tabernacolo, il sepolcro, per essere adorate dai fedeli. 

I cristiani considerano il venerdì Santo un giorno di contemplazione della passione di Gesù: è infatti in questo giorno che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa ripercorre l’ultimo giorno di vita del Figlio di Dio. Questa giornata è, per tutti i fedeli, dedicata al digiuno, testimonianza del bisogno di partecipazione alla Passione e alla Morte di Cristo. 
Il sabato Santo è un giorno di riflessione e preghiera silenziosa. La notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo. Questa notte è scandita da quattro momenti: la Liturgia della luce (benedizione del fuoco, preparazione del cero, processione, annunzio pasquale); Liturgia della Parola (nove letture); Liturgia Battesimale (canto delle Litanie dei Santi, Preghiera di benedizione dell'acqua battesimale, celebrazione di eventuali Battesimi); Liturgia Eucaristica. Il giorno di Pasqua si festeggia la resurrezione del Redentore. 

La Pasqua ebraica 
Le origini della Pesah, Pasqua ebraica, risalgono, probabilmente, alla festa pastorale che veniva praticata nel Vicino Oriente dai popoli nomadi per ringraziare Dio. I festeggiamenti pastorizi erano legati anche alla "festa del pane non lievitato"– mazzot. 

Dopo la liberazione del popolo ebraico, fuggito dall’Egitto guidato da Mosè, la Pasqua ebraica assunse un diverso significo. Mosè, come è scritto nel dodicesimo capitolo dell’Esodo, programmò la fuga del suo popolo. Tutti gli ebrei uccisero un agnello di un anno, consumarono il pasto in piedi con il bastone, pronti per la partenza, e segnarono con il sangue dell’animale le porte delle abitazioni. Così facendo tutti i primogeniti ebrei si sarebbero salvati dall’angelo inviato da Dio. 

Ancora oggi la Pasqua ebraica, che inizia con il plenilunio di marzo e dura per otto giorni, è celebrata seguendo antichi riti. Durante questi otto giorni tutti gli ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù del proprio popolo dalle vessazioni egiziane e l’inizio di un viaggio lungo 40 anni alla volta della terra promessa. 

La celebrazione della Pasqua coinvolge tutti i familiari con la lettura dell’Haggadà – libro della leggenda. In questo periodo, inoltre, sono banditi i cibi lievitati e per questo si mangia esclusivamente il pane azzimo. La tavola, durante la festa, è ricca di cibi simbolici: le erbe amare che ricordano la sofferenza del popolo ebraico, il pane azzimo, l’agnello arrostito intero, le erbe rosse, un uovo che simboleggia il lutto e la salsa charoseth, usata dagli schiavi ebrei in Egitto. 

I simboli della Pasqua 
Nelle celebrazioni liturgiche di Pasqua, tre elementi sorgono a simbolo di questa festività: il fuoco, il cero e l'acqua. Ma facendo un piccolo passo indietro, nel periodo che precede le festività pasquali, la Quaresima, un elemento è fra tutti il protagonista, la cenere. 


La cenere 
La cenere è l’elemento che contraddistingue il primo giorno di Quaresima, periodo di penitenza, digiuno e carità, in preparazione della Pasqua. La cenere che viene sparsa sul capo dei fedeli nelle celebrazioni del mercoledì dopo martedì grasso, vuole ricordare la transitorietà della vita terrena. È un monito che prepara alla penitenza per ricordare che "polvere tu sei e in polvere tornerai" come recita il libro della Genesi (3,19). Secondo la tradizione, la cenere usata nelle celebrazioni del primo mercoledì di Quaresima, è ricavata dalla combustione dei rami di ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente. 

Il fuoco 
Simbolo fondamentale nella liturgia cristiana, il fuoco è la somma espressione del trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo e della vita sulla morte. Durante la ricorrenza pasquale, questo simbolo raggiunge la massima celebrazione attraverso il rito del fuoco nuovo e dell’accensione del cero. Nella notte di Pasqua, un fuoco viene acceso fuori dalla chiesa, intorno ad esso si raccolgono i fedeli e proprio da questo fuoco viene acceso il cero pasquale.


L'acqua 
È l’elemento che purifica ed il mezzo attraverso il quale si compie il Battesimo. La notte di Pasqua è la notte battesimale per eccellenza, il momento in cui il fedele viene incorporato alla Pasqua di Cristo, che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita. Nelle altre domeniche in cui si compie questo sacramento, è come se si prolungasse e rinnovasse settimanalmente la domenica per eccellenza, la Festa di Pasqua.

Il cero 
Il cero pasquale è il simbolo di Cristo, vera luce che illumina ogni uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di Cristo, la nuova vita che ogni fedele riceve da Cristo e che, strappandolo alle tenebre, lo porta nel regno della luce assieme agli angeli. Dopo l'accensione del cero con il fuoco nuovo, una processione lo accompagna all’interno della Chiesa. Questa processione di fedeli simboleggia il nuovo popolo di Dio, che segue Cristo risorto, luce del mondo. 

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Fonti: intrage.it
         italica.rai.it
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